Jacopo Bassano (Jacopo da Ponte, Bassano del Grappa 1510 circa - 1592)



Santa Giustina in trono e i santi Sebastiano, Antonio Abate e Rocco, (1560 circa)
Olio su tela, 170 x112 cm
Chiesa di Santa Giustina, Enego

Il dipinto costituisce la sola testimonianza rimasta di un ampio intervento decorativo che Jacopo, in collaborazione con il figlio Francesco, aveva realizzato per la chiesa, come attestato da una visita pastorale del 1571. Non esistono a tutt'oggi elementi utili per una precisa datazione dell'opera, ma sia per ragioni di ordine stilistico che iconografico sembra collocabile intorno al 1560. La presenza dei tre santi taumaturghi Sebastiano, Antonio Abate e Rocco invocati soprattutto contro la peste, si può giustificare ricordando l'epidemia di quel morbo avvenuta nei territori della Serenissima nel 1555-1556. Preponderante appare l'influenza dell'arte di Parmigianino, evidente soprattutto nella figura estremamente ricercata di Santa Giustina, ma si possono cogliere anche accostamenti all'arte di Tiziano e Paolo Veronese nella figura del San Rocco. Come nelle altre opere di questa sua fase spiccatamente manierista, Jacopo utilizza una ridotta gamma di colori stesi con una pennellata estremamente sciolta, creando superfici che si accendo qui con infiniti giochi di luce. L'effetto complessivo è di una visione quasi rarefatta, sospesa in un'ambientazione cristallina e irreale di grande suggestione, racchiusa alle spalle delle figure da un cielo che sembra avere il colore dell'acqua. Si tratta non solo di uno dei migliori esiti della pittura dell'artista bassanese, ma anche tra quelli più originali della cultura manierista veneta.



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